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Il vecchio statuto, infatti, era composto da qualche foglietto sparso e svolazzante, scritto a macchina con varie correzioni. Le ultime risalgono agli anni Sessanta, e quel vecchio statuto, ancor oggi conservato con perizia da quello che allora era un giovane dirigente emergente del mondo sportivo mestrino, distingue i soci tra “benemerito” (scritto proprio così, al singolare), “sostenitori” e “attivi”, dà le direttive sull’assemblea, sul consiglio direttivo e sulle cariche sociali. Troppo poco, viste anche le nuove norme federali alle quali tutte le società si dovevano adeguare.