1 - Campioni d’Italia
1983 Ginnastica Artistica maschile
in piedi: Gianluca Scaramuzza - Enrico Minto (istruttore) - Andrea
Ballarin - Stefano Corrà.
accosciati: Gianmatteo Centazzo - Matteo Fortis - Daniele Bon. |
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L’avvento alla presidenza della Spes di Sergio
Colorio ha comportato una graduale ma decisiva modificazione dell’immagine
della società sportiva, che sempre più voleva identificarsi
e compenetrarsi nella realtà di Mestre, e per questo motivo
doveva necessariamente avere un’immagine forte. Quell’immagine
forte che la doveva quindi vedere moderna, al passo con i tempi,
anche se giustamente fiera della sua storia, rappresentata ancora
all’interno del consiglio direttivo da baluardi della tradizione,
che tuttavia si mostravano anche abbastanza refrattari ad ogni
cambiamento di una certa importanza.
Nel 1982, sul Gazzettino, Claudio De Min parla di una Spes in
crisi, con calo di iscrizioni e con la necessaria ricerca di
uno sponsor. È il
primo atto del Colorio presidente di fresca nomina: “La Spes
- racconta al giornalista - offre ai giovani che le si avvicinano
servizi di qualità, la garanzia di una grande tradizione,
si avvale di un’immagine di professionalità di alto
livello ma tutto questo, magari, la massa non lo sa, pensa che tutto
fa brodo e che l’importante è solo che i ragazzi si
muovano. L’effetto di questa situazione è che la Spes,
gloriosa scuola di ginnastica, campione d’Italia, serbatoio
di grandissimi campioni a livello nazionale ed europeo ed addirittura
mondiale, rischia se non proprio di chiudere i battenti, certamente
di ridimensionare in maniera clamorosa la propria attività”.
Una sorta di dichiarazione di impotenza, alla quale si affiancava
quella che - come scrive giustamente De Min - poteva essere considerata
fino a quel momento una sorta di profanazione per una società come
la Spes: la ricerca di uno sponsor. “Se qualcuno si farà avanti
- dice Colorio nella medesima intervista - credo che non potremo
dirgli di no. So che i puristi non vedono di buon occhio una situazione
del genere, purtroppo non abbiamo alternative”. Come si era
potuti arrivare ad una situazione così tragica? Paradossalmente,
era colpa dell’orgoglio e della storia di questa società: “La
Spes è la Spes”, dicevano alcuni consiglieri non inclini
a piegarsi ai compromessi della modernità. Chi potrebbe biasimarli?
Tuttavia, questo aveva portato ad un calo verticale delle iscrizioni
ai corsi di ginnastica, che rispetto all’anno precedente si
erano addirittura dimezzate. I mestrini non conoscevano più di
tanto la Spes, o almeno non erano in grado di distinguerne la serietà e
la tradizione rispetto ad altri sodalizi più giovani. |