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In occasione di questa nostra, iniziativa di solidarietà promossa dalla SPES per Federico, si è deciso di presentare la nuova immagine coordinata della SPES di Mestre. L'immagine coordinata è un veicolo permanente di messaggi pubblicitari o informativi, e viene utilizzata quale elemento unificatore - visivamente - dell'intera gamma di promozioni legate all'attività produttiva ed organizzativa di una società. L'uso dell'immagine coordinata rende l'identificazione della società, da parte dell'utente, molto più immediata; comporta altresì il vantaggio di mantenere e trasmettere nel tempo un contenuto pubblicitario che contribuisce a diffondere e rinforzare l'immagine. In questo progetto si sono voluti creare una linea ed uno stile che non riguardano solamente l'estetica, ma che sottintendono un organismo attivo, la SPES, coerente in tutte le sue espressioni, e che ne sottolineano l'organizzazione, la serietà, la preparazione e la storia. Nell'impostazione del-
l'immagine coordinata della SPES è stato ripreso il preesistente marchio quale elemento unificatore e rappresentativo storicamente conosciuto: idealistico ponte» tra il passato ed il divenire, esso è stato liberato dagli elementi sovrabbondanti per arrivare ad una simbologia sintetica e moderna. I colori istituzionali vengono ripresi: rosso, blu ed oro diventano elementi caratterizzanti non solo del marchio, ma di tutto l'insieme. Abbiamo così un'immagine chiara, aggressiva, facilmente memorizzabile. L'immagine che una società da di sé rappresenta spesso un elemento cardine del suo successo; che ciò valga anche per la SPES che già possiede di suo un invidiabile «carnet» di successi sportivi: le auguriamo quindi un proseguimento della sua attività sempre più entusiasmante e ricco di soddisfazioni.

Patrizia Romano

Negli anni Ottanta, lo sport Italiano stava cambiando, e la mutazione era in un certo senso fisiologica. Tutte le piccole società erano destinate a una brutta fine, se non vi fosse stata una trasformazione, una sorta di salto di qualità che le rendesse più simili alle aziende private che non al classico ritrovo di amici, che si trovava insieme per fare dello sport, che era poi lo scopo che fino a quel momento molti sodalizi avevano avuto. Sergio Colono si dimostra sensibile a questo tipo di mutazione, probabilmente perché la sua attività aziendale lo aveva portato a fare i conti con questo tipo di novità manageriale, che non era poi solo sportiva, e lo avremmo capito qualche anno dopo, dove sembra che abbiamo passato interi anni luce. Doveva quindi cambiare anche la Spes, almeno questa era l'idea di Colono: sia per essere più agili nei singoli settori, sia per responsabilizzarne direttamente i referenti, senza che tutto (i pochi onori e i moltissimi oneri) ricadesse sul presidente in quanto tale. Ecco allora l'idea, che come tante altre, all'inizio avrebbe trovato fieri nemici all'interno dello stesso consiglio direttivo, tra i paladini della tradizione: la Spes doveva cambiare vestito, e diventare una polisportiva.

Di fatto, già lo era, visto che annoverava tre discipline così diverse tra loro come la ginnastica, i pesi e la canoa. In più c'era la necessità di far conoscere meglio le diverse sfaccettature della società mestrina, che gli inesperti conoscevano solo per la ginnastica, magari perché avevano visto in televisione Diego Lazzarich vincere qualcosa.
La Polisportiva Spes nasce nel 1988, con l'approvazione del nuovo statuto. Colorio aveva inquadrato perfettamente il problema nella sua relazione morale all'assemblea ordinaria dell'anno precedente: "Non tutto va come si vorrebbe andasse. Sono da rivedere i meccanismi dell'organizzazione interna, sia quelli tecnici che quelli amministrativi; bisognerà cercare nuovi equilibri interni tra tutte le componenti della Società.