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Forse negli ultimi tempi ci siamo preoccupati prevalentemente di ben figurare nei grandi appuntamenti internazionali, e abbiamo trascurato taluni piccoli problemi (che poi non sono tanto piccoli) quotidiani. Dovremo in futuro dedicare più attenzione all'addestramento (...) Dovremmo cercare il modo migliore per autogestirci, incoraggiando quelle iniziative, opportunamente vagliate, atte a creare nuovi interessi presso i vari potenziali utenti Spes (ragazzi, adulti, ecc.)". Era la svolta: Colorio mandava a dire che con l'organizzazione attuale, la Spes non sarebbe più andata molto lontano; e questo malgrado fosse reduce da una grandissima manifestazione di solidarietà quale la mostra in favore di Federico Chiarugi, che aveva fatto parlare della Spes in tutta Italia ed era valsa allo stesso Colorio un riconoscimento appositamente creato per lui dalla Federazione Ginnastica Italiana: quello di Miglior Dirigente di società, che gli sarebbe stato attribuito nell'88. Ma torniamo al nuovo statuto. Quando, il 20 maggio 1988, viene approvato, molti non lo sanno, ma è un momento storico per la Spes: i ginnasti associati sono 350, i pesisti 130 e anche la canoa, nata solo da qualche anno, conta già una trentina di iscritti. Sul firmamento dei campioni si è già affacciato da qualche anno un ginnasta del quale sentiamo ancora parlare, Gian Matteo Centazzo, tuttora considerato uno dei migliori in Italia, insieme con il fuoriclasse Jury Chechi e con Boris Preti. Anche i pesi stanno cominciando a dare delle soddisfazioni alla Spes, anche se quelle maggiori si avranno negli anni immediatamente successivi.
Anche per l'immagine della Spes c'è un cambiamento importante: viene infatti presentato un nuovo logo, più lineare e di immediata presa sul pubblico. È opera di Patrizia Romano, una delle più apprezzate grafiche italiane, che ha prestato la sua opera gratuitamente. Con questo nuovo biglietto da visita, adesso era necessario cambiarsi anche dentro.