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Ma se Colorio, alla fine, sollecitato da tutti, deciderà di rimanere al suo posto, la Spes subirà un’altra importante defezione: se ne va Diego Lazzarich. Ci tiene a sottolineare che non ci sono diatribe con la società, ma che da dieci anni vive nel college federale di Varese, e che quindi per lui è naturale trasferirsi nella città lombarda. “Sarò sempre legato alla Spes - dice Lazzarich a Marcuglia - però intravvedo sbocchi di lavoro più concreti in Lombardia”.
Dunque, il 1986 è un anno nel quale sono successe molte cose per la Spes. E Mestre, nell’87, reclama un’altra grande manifestazione di ginnastica artistica. La soddisfazione di Colorio è che finalmente la gente non confondeva più la ginnastica con l’atletica; anzi, l’interesse diventava sempre più smaliziato: si sapeva distinguere se il punteggio di un atleta era meritato o scarso.
E allora, ecco subito la nuova avventura: una manifestazione internazionale per club prestigiosi. Per la prima Coppa Città di Mestre c’è un lancio incredibile: articoli sui giornali quasi a ripetizione, uno striscione enorme a colori che taglia in due Piazza Ferretto, un disegno di Paolo Ongaro sul manifesto e sul pieghevole della manifestazione. Per il disegnatore, una prima volta con la Spes alla quale ne seguiranno molte altre, compreso questo libro. Alla manifestazione, oltre alla Spes, che risulterà vincitrice, prendono parte la società ungherese K.G. Dunaujvaros, e la G.K. Vojvodina, jugoslava. Il trascinatore è Gianmatteo Centazzo, che nel cuore dei mestrini ha già preso il posto di Diego Lazzarich: a 16 anni, il ginnasta mestrino prevale nel cavallo con maniglie e nel corpo libero, e si piazza secondo agli anelli e al volteggio. Un successo, quello del 23 maggio 1987, celebrato ampiamente, il giorno dopo, nella tradizionale Accademia annuale.

L’anno successivo è quello della nascita della Polisportiva. La sezione pesi si muove immediatamente: il presidente Bruno Gallo chiede al consiglio generale - ed ottiene - l’autorizzazione ad organizzare un incontro internazionale, anche perché ricorre il venticinquennale della sezione. Nasce così il Triangolare Europeo di Sollevamento Pesi, riservato a club prestigiosi, sulla falsariga della coppa di ginnastica dell’anno precedente. In questo caso la macchina organizzativa collaudata passa dalla ginnastica ai pesi; e naturalmente, il successo è pieno.
La cosa che fa più impressione, al palazzetto di via Olimpia, è il colpo d’occhio: spalti gremiti, come dicono i radiocronisti. Il pubblico è il colpo d’occhio: spalti gremiti, come dicono i radiocronisti. Il pubblico non manca, e neppure le autorità; se consideriamo che di so lito questo genere di sport vede soltanto un pubblico di genitori, parenti, amici o addetti ai lavori, si capisce subito la differenza ed il salto di qualità.Anche a livello organizzativo, tutto fila liscio. Al triangolare europeo, oltre alla Spes, prendono parte una rappresentativa austriaca, l’Asko Feldkirchen Graz, ed una jugoslava, la Dizaca Utegga Rijeka. Alla cena ufficiale, ai Molini di Mirano, ci sono proprio tutti: dirigenti, atleti, allenatori, perfino gli interpreti! Il presidente della FILPJ Pellicone (la Federazione Italiana Lotta, Pesi, Judo), decide di affidare proprio alla Spes l’organizzazione dei campionati italiani per il 1989. L’appuntamento, sempre in via Olimpia, è per il 3 ed il 4 giugno, ed anche questa volta il successo si ripete. Anche per la Spes: Michele Vanuzzo vince tre medaglie d’oro nella categoria mosca. Un successo che si ripete anche ai campionati regionali seniores, con le vittorie di Scaggiante, Stefani e Padovan e la vittoria del titolo per club.Il presidente della sezione pesi Gallo ci prende gusto, e nel 1990 organizza un’altra manifestazione internazionale. E questa volta da via Olimpia si passa al Taliercio per il confronto Veneto-Andalusia.