VIVA RADIO 2

Fiorello e Marco Baldini

 

Va chiarita subito una cosa: un conto è il Fiorello showman televisivo, un conto è il Fiorello radiofonico, quello che si diverte sul serio. Non che il secondo non utilizzi le caratteristiche del primo, cioè quelle del fuoriclasse completo in grado di cantare, fare imitazioni e improvvisare con chiunque si trovi a tiro. Ma se il Fiorello della televisione è arrivato ad un certo punto di maturazione artistica, quello radiofonico c’è sempre stato, o almeno esiste dal 1990, anno in cui sia lui, animatore di villaggi turistici, sia Marco Baldini, speaker radiofonico fiorentino, approdarono a Radio Deejay, alla corte di Claudio Cecchetto.

Perché il Fiorello di Viva Radio 2 non può prescindere da quello che più che una spalla, è proprio la sua metà radiofonica: Baldini, oltre ad essere un conduttore bravissimo, bella voce, tempi perfetti, ritmi della radio innati, è anche uno straordinario autore, e molte delle “gaglioffate” che fanno insieme sono proprio scritte da lui. Negli anni si sono poi aggiunti a loro altri autori, che formano un gruppo di lavoro affiatatissimo, che lavora ora con l’uno ora con l’altro anche quando sono impegnati separatamente in radio e in tv: attualmente il team che affianca i due conduttori è composto da Francesco “Ciccio” Bozzi, Alberto Dirisio, Giovanni Benincasa, Federico Taddia e Riccardo Cassini.

Mi è capitato più di una volta di assistere alla trasmissione in diretta, e le sensazioni sono due: il divertimento totale nel fare quello che si sta facendo, ma anche una pianificazione e programmazione ben superiore di quello che potrebbe sembrare ascoltando la trasmissione alla radio.

Viva Radio 2 è una specie di laboratorio dove nascono molti dei personaggi che hanno fatto il successo di Fiorello in televisione: da Califano, a Giovanni Muciaccia(quello di Art Attack), al Gobbo-Cocciante, a Carlo Azeglio Ciampi, fino agli ultimi arrivati in ordine di tempo, Mike Bongiorno, Umberto Tozzi, Andrea Camilleri, fino al "chi cambia canale è un burfaldino" di Carlo Taranto della Gialappa's Band.

Le imitazioni di Fiorello vanno a cogliere degli aspetti caratteriali dei personaggi o del loro modo di parlare o di cantare(vedi Tozzi) che poi i testi sviluppano maggiormente: c’è un Mike Bongiorno crudelissimo nei confronti dei malcapitati bambini di Genius, interpretati da Enrico Cremonesi; sono bambini talmente antipatici e indisponenti che non si può non fare il tifo per Mike… Oppure, nel caso di Camilleri, il suo amore per le sigarette viene sublimato da testi che giocano spesso sulle parole o sui fatti del giorno, con Baldini che fa perfettamente il contrappunto, dialogando con il personaggio e “coprendo” le parolacce che, inevitabilmente, passano.

Ma il programma si avvale anche di altri personaggi importantissimi, al microfono e dall’altra parte del vetro: fondamentale è il regista Marco Lolli, una delle persone più esigenti che io abbia mai conosciuto nella radiofonia, ma con un personaggio “genio e sregolatezza” come Fiorello è il miglior regista che possa essergli capitato. Poi lo stesso Enrico Cremonesi, direttore d’orchestra e arrangiatore musicale che in “Stasera pago io revolution” ha avuto un ruolo di rilievo, ma che alla radio può anche permettersi di cantare: ha una bella voce, molto acuta, che i due compari, scherzando, definiscono da “eunuchetto”.  Cremonesi è il factotum musicale di Fiore: lo segue in tutte le peripezie canore, che possono essere il cantare insieme con l’ospite in studio qualche successo, oppure duettare qualche canzone in modo lirico (tenore Rosario Fiorotti, soprano Alena Cremonova… tutto un programma).

I ruoli femminili sono appannaggio di Gabriella Germani, bravissima imitatrice in grado di riportare alla perfezione Maria De Filippi, Valeria Marini, Emanuela Folliero, Asia Argento con i suoi “vuoti cosmici”, Serena Dandini e una Simona Ventura più che mai perfida che chiude sempre con un mellifluo “ti voglio bene”.  Poi ci sono due donne interpretate da Fiorello a mo’di macchietta: Carla Bruni, ex top-model con velleità da cantautrice, e Marina Flaibani del CCISS-Viaggiare Informati, alle prese con improponibili bollettini di Onda Verde.

Ma in Viva Radio 2 c’è un’altra presenza femminile importante ed è quella di… Rita Lopopolo, la barista di via Asiago, che la fantasia di Fiore vuole una volta dj-vocalist delle discoteche più trendy(e che cosa le fanno dire in inglese questi sciagurati…), una volta meteorologa fra il linguaggio tecnico e quello della pajata.

In tutto questo rimane lo spazio anche per qualche personaggio del passato, retaggio di Radio Deejay, come il “Mostro inviato”, parodia del giornalista sempre sulla notizia importante del giorno, però talmente brutto da far scappare tutti, tranne il malcapitato che viene intervistato… anzi, che si piglia una testata prima di poter proferire parola.

Altra componente fondamentale di questa ora e venti minuti di ottima radio in diretta è la musica: Fiorello e Baldini non strizzano l’occhio alle playlist. Se a loro una canzone piace, la mandano in onda, anche se il disco non c’è, e ne sa qualcosa Massimiliano Gagliardi, figlio del grande Peppino, che una volta ha portato a Fiorello un demo con la sua “Katamura”, che praticamente da ottobre va in onda quasi tutti i giorni, nonostante il giovane Gagliardi non abbia ancora un contratto discografico.

Quanto agli ospiti, ci vanno tutti e si divertono: Pausini, Antonacci, Dorelli, Michael Bublè diventato grande amico di Fiorello, Arbore, Arigliano, Fiorella Mannoia, Califano, ma anche attori, Verdone, De Sica, Ghini, Muccino e chi più ne ha più ne metta.

Viva Radio 2 è radio allo stato puro, e piace proprio per questo: chi fa il programma si diverte, anche se c’è molto di preparato, e il divertimento “passa” il microfono, grazie anche al pubblico in sala.  Fuori dalle regole della radio che si fa oggi, molto vicina a quella di ieri (con affettuosi rimandi a Gran Varietà e anche un po’ ad Alto Gradimento)e vicina anche un po’all’avanspettacolo… Baldini in fondo non è il Castellani di Totò o il Gianni Agus di Paolo Villaggio? E il paragone non è irriverente, perché Baldini è proprio bravo. E Fiorello lo sa.

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