RADIO, ATTENTE!

IL CODACONS VI CONTROLLA....

Pensavate che con il caldo estivo, le code, i saldi, gli aumenti tariffari in vista, i problemi legati all'Euro, le radio potessero sottrarsi? Invece no: il Codacons bacchetta anche loro... e ci mancherebbe, stiamo parlando di un'associazione dei consumatori tra le più attente. Ricordo ad esempio che non le sfuggì il bagno nella Fontana di Trevi che alcuni anni fa fece Geri Halliwell per un suo video o per un'apparizione televisiva; mi sa che oggi Fellini non potrebbe girare "La dolce vita", ma questa - come direbbe Pupo - è un'altra storia.

II Codacons ci fa sapere di avere condotto un'indagine con la collaborazione dell'Associazione Radio Utenti Televisivi. Da questa indagine emerge che il 90 per cento del pubblico ha un giudizio negativo dell'informazione radiofonica, la ritiene poca mentre l'intrattenimento è definito scadente e spesso volgare. Vengono criticati anche i conduttori, definiti poco professionali e la musica, sempre la stessa(e qui forse si può anche condividere). Il bello è che il giudizio così negativo per l'informazione radiofonica non c'è per quella televisiva, criticata solo dal 31 per cento.

Che dire? Qualcuno potrebbe rispondere alla romana, con quel "Viecce te a fa' la radio, se sei capace" che saprebbero dire bene Gigi Proietti o Alberto Sordi. Ma forse non è necessario e sarebbe anche poco intelligente e per nulla elegante: io - da radiofonico - rispondo che su certe cose c'è del vero, ma che non si può fare di tutta l'erba un fascio, e che esiste buona informazione radiofonica: quella che dà la notizia subito e non si parla addosso. Potrei fare i nomi di Rds e Radio Capital, e anche di Radiorai, non sempre, però. Quanto ai conduttori poco professionali: ce ne sono anche diversi molto professionali. E' che spesso - mi è capitato di leggere qualche blog - si confonde la capacità del conduttore con gli input che riceve dalla direzione artistica, e che suo malgrado è costretto a mettere in atto. I conduttori sono professionisti e anche loro devono vivere. Se una radio ha un format, quello è, e non tutte le stazioni consentono ai conduttori di esprimersi in pieno. Altro? Non è facile fare la radio; è facile criticare se non la si conosce, questo sì, ma è un discorso che va bene in ogni campo.

Ma forse ho sbagliato tutto: dovevo continuare a fare la televisione... Ma adesso scusate, vado a fare un tuffo nella fontana di Trevi... stoooo scherzandooooooo!!!!

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