LETTERA APERTA

A FABRIZIO MAFFEI

 

Caro direttore,

noi non ci conosciamo; o meglio, ci conoscemmo una volta al tribunale di Venezia quando tu – mi permetto di usare il tu con un collega sia pure molto prestigioso – fosti convocato per una di quelle situazioni poco simpatiche, cioè società che fanno con disinvoltura i nomi di ignari giornalisti (come te) per spillare quattrini a giovani che vorrebbero fare il nostro mestiere.  Eri giustamente infastidito, come lo era Aldo Biscardi, anche lui convocato per lo stesso motivo.

Anche se non ci conosciamo, dunque, io ti ho sempre stimato perché era un piacere vederti condurre le trasmissioni sportive del Tg 1, che tu coordinavi anche dietro le quinte sotto lo sguardo vigile dei tuoi maestri Tito Stagno e Sandro Petrucci. Un ruolo che nel mio piccolo è sempre piaciuto anche a me, sia in radio che in televisione: coordinare dietro le quinte e poi condurre in onda. Un giorno, triste perché Paolo Valenti, caro a tutti i telespettatori, ci stava lasciando, ereditasti il programma calcistico più prestigioso insieme con la Domenica Sportiva: 90°minuto. Con te, nel giro di pochi mesi, perse la sua connotazione di “teatrino regionale”, del resto calmierata dal grande Valenti, e prese l’immagine seria del Tg 1 sport: c’erano la Scarnati, Jacopo Volpi, e così via. Qualcuno – forse gli stessi che prima criticavano il teatrino – ora criticava te perché il programma era più serio. A molti critici bisognerebbe dire: “Ma allora dite chiaramente che volete”…inutile.

Poi perdesti 90°minuto che passava alla Tgs, forse senza immaginare che entrambe le volte che questo avvenne, ti saresti riscattato diventando direttore della testata sportiva Rai. Sì, perché avvenne due volte: la prima volta lasciasti la conduzione di 90° a Galeazzi, poi ti riprendesti il programma non appena Giovanni Bruno ti sostituì alla direzione, infine Paolo Francia diede la conduzione della trasmissione a Paola Ferrari, e dopo un po’tu… prendesti il posto di Francia. Strana, la vita.

Così come non avresti mai pensato, tu così legato a 90°minuto, di essere il direttore nel momento in cui la Rai – non per causa tua – ha perso questa gloriosa trasmissione. Adesso stavi pregustando di salvarla almeno per la serie B, strapagata dalla Rai ma con la Lega calcio decisa a far giocare le partite al sabato pomeriggio alle 15. E molti sindaci, per comprensibilissimi motivi di ordine pubblico, non vogliono e non concedono gli stadi. Il presidente di Lega Galliani tuona e minaccia di ricorrere alle vie legali…peccato che il sindaco sia nel pieno diritto di vietare l’utilizzo di impianti comunali per motivi di ordine pubblico. Forse era il caso che Lega Calcio, Ministero degli Interni e Anci dialogassero un po’prima, e che magari in via Allegri non si fosse venduta alla Rai la pelle dell’orso prima di averlo catturato.

Sì, direttore: tu a questo punto hai perso la pazienza. E si capisce benissimo il perché: prima la trattativa per la serie A che sembra chiusa, e il mutamento di rotta della Lega calcio con un’asta che alla fine la Rai ha lasciato vincere a Mediaset. Poi la vendita dei diritti della serie B ad un orario che aveva già visto sindaci e tifosi storcere il naso, ma per la Rai (e per te) era l’occasione di un sia pur minimo riscatto, e di salvare quella trasmissione che tu ami più degli altri per motivi personali, e che vedi svanire senza poter far nulla per farla continuare ad esistere. Ti sei arrabbiato, hai chiesto che anche la stampa si faccia sentire. Permettimi, però, direttore, qualche considerazione:

 

1 – Al di là del fatto che la Rai abbia acquisito i diritti della serie B, se tu non fossi direttamente coinvolto nella vicenda televisiva, troveresti ragionevole che molte città abbiano problemi calcistici nel primo pomeriggio del sabato, giornata tradizionalmente dedicata a spese ed altre attività specifiche?

2 – Tu dici che non si può fare 90°minuto per sole due partite, perché si manca di rispetto ad un marchio. È vero; ma io ti chiedo, allora: dopo 35 anni di onorata carriera, con risultati e immagini della serie A, conduttori prestigiosi come Barendson, Valenti, tu stesso, Galeazzi e Paola Ferrari; messa in onda su Raiuno e immagini di Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Fiorentina, Sampdoria… insomma, le grandi… ha senso non poter fare 90°minuto per la serie A e farlo per la serie B il sabato pomeriggio su Raitre? Sei sicuro che così si rispetti quel marchio prestigioso? Questo indipendentemente, sia chiaro, dall’importanza e dalla bellezza del campionato cadetto, che sforna talenti e mostra partite agonisticamente e tecnicamente molto interessanti; ma è il contesto, che a mio avviso, intacca la storia di quella grande trasmissione e di quel marchio.

 

Ecco: tanto ti volevo dire, con il rispetto e la stima che ho per un giornalista che ha mostrato capacità, classe, carisma, competenza e che io ho sempre apprezzato come il miglior conduttore di 90°minuto dopo i due grandi che lo hanno inaugurato. Anzi: siccome le direzioni di testata non sono eterne, mi auguro di rivederti a quella postazione, in quel programma, su Raiuno, alle 18, per presentare i gol di serie A. E allora sì che sarà onorare quella grande tradizione, di cui fai parte anche tu.

 

Con stima,

 

Davide Camera

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