INTERVISTA NUMERO 6:

LAURA MIGLIACCI

Laura Migliacci è sicuramente una persona che ha una marcia in più. Dovrebbe avere delle giornate di 48 ore, tante cose riesce a fare. Ci siamo conosciuti a Radio 101: in genere coadiuva i conduttori nella ricerca degli ospiti da intervistare. Ma questa è solo una sfaccettatura della sua attività, che è un po’ a tutto tondo. E – non guasta – è anche una persona simpaticissima.

Laura, io ho una grande stima di te, perché sei vulcanica, positiva e risolutiva: sei sempre stata così o lo sei diventata lavorando?

Sono sempre stata vulcanica e positiva. Fin da piccola ero un terremoto, correvo, urlavo, mi attaccavo con i presidi ed i professori, mi arrampicavo sugli alberi e camminavo sempre scalza… infatti mi chiamavano zingara. Cercare sempre il lato positivo delle cose e delle persone mi aiuta a vivere meglio. Risoluta lo sono diventata lavorando. A 9 anni ho iniziato a fare la doppiatrice e questo mi ha permesso di maturare, di essere indipendente, seria e professionale in fretta.

Nel lavoro, quali doti apprezzi e quali invece ti fanno andare in bestia?

Amo il rispetto, la grinta, la professionalità, la passione, la puntualità ma soprattutto la genialità. Odio l’approssimazione, la falsità, l’invidia, l’indolenza e la competitività quando non è costruttiva.

La tua attività ha mille sfaccettature: autrice radiofonica, produttrice musicale, ti sei occupata anche di teatro, e anni fa hai fatto anche la televisione davanti alle telecamere. Quale aspetto del tuo lavoro senti più “tuo”, ti appartiene di più?

Sicuramente scrivere… soggetti cinematografici, corti, ideare trasmissioni e scrivere canzoni. Fin da piccola la scrittura mi ha sempre accompagnata come un’amica, come una terapia…

Parliamo della bellezza femminile. Tu sei bella, e indubitabilmente si tratta di un’arma di seduzione anche nella vita quotidiana;  è chiaro che una ragazza sorridente in genere rende maggiormente disponibile la controparte più ostica anche nel lavoro o, ad esempio, di fronte al vigile che ti vuole multare. Ma io ti voglio chiedere un’altra cosa: ci sono momenti in cui la bellezza dovrebbe azzerarsi? Quali sono?

Puntualizzo con grande rammarico che con i vigili non ho molta fortuna, infatti, appena possono mi fanno le multe, mi levano i punti, la patente e la macchina… mi è successo anche il 24 dicembre…meno male che a Natale siamo tutti più buoni… La bellezza si dovrebbe totalmente azzerare quando nella vita e nel lavoro incontri i “playboy”. È una categoria che non sopporto… mi fanno pena! Ma basta una frase diretta, detta con il tono gusto per rimetterli in riga.

Io sono convinto (e la nostra amicizia ne è una dimostrazione) che tra uomo e donna ci possano essere amicizie, anche grandi e importanti. Qualche volta anche di più che tra donna e donna. Tu che ne pensi?

Sono dell’idea che l’amicizia tra uomo e donna esista e sia qualcosa di veramente speciale e prezioso. Ho molte amiche donne e fortunatamente molti amici uomini.

In generale, qual è il complimento (di lavoro o personale) che apprezzi di più che ti venga fatto?

Quando mi dicono che sono indispensabile!!!

C’è qualche cosa nella tua vita che non avresti voluto fare? O qualcosa che vorresti fare ma non ti è mai capitato?

Avrei continuato a fare l’attrice ma non mi garbava l’ambiente… e poi mi sentivo come carne da macello. Il fatto di essere ogni volta sotto giudizio degli altri mi prendeva male… spesso capita che gli incompetenti grazie alle raccomandazioni o alla loro avidità riescono a ricoprire ruoli di potere e anche se non ci capiscono niente decidono il futuro altrui!!! Questo mi infastidisce molto…

Per chiudere, Laura, fammi una domanda tu. Chiedimi tutto quello che vuoi: ti prometto che rispondo.

Se dovesse accadere e prima o poi accadrà... d'incontrare il primo extraterrestre sulla terra, come giornalista qual è la prima domanda che gli faresti? Dove lo porteresti e cosa gli faresti mangiare? Mi raccomando: facci fare bella figura... siamo nelle tue mani!!!

Laura... di extraterrestri temo di averne incontrato più di uno, nella mia vita: direttori, giornalisti, dirigenti radiofonici... sembrano come noi, ma non lo sono... la prima domanda comunque sarebbe: "Perché ha aspettato tanto per venirci a trovare"? Lo porterei subito a Venezia, poi a Bologna, Firenze, Napoli, infine a Roma. Gli farei gustare le specialità locali, quindi partendo dalla trippa in umido cucinata alla veneta con la polenta(o con i fegatini di pollo), andrei rispettivamente ai tortellini, la arista, la pizza, e infine, una bella amatriciana, naturalmente in momenti diversi, altrimenti si prenderebbe un'indigestione planetaria e non so che fine farei. Poi lo porterei a vedere un po'di tesori artistici, e dopo a noleggiare qualche DVD per saggiare il cinema, quello bello e anche quello trash. Lo porterei a teatro, gli farei ascoltare la radio... la tv la terrei davvero alla fine, per chiedergli se... ha ancora voglia di restare tra noi. Dopo però, se mi dice di sì, gli farei conoscere te... e penso che forse scoprirebbe che un bel motivo per rimanere sulla Terra, cara Laura, c'è, eccome!

 

 

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