LE INTERVISTE DEL SITO
Il mio sito si arricchisce di una nuova rubrica, uno spazio-intervista che voglio dedicare agli amici e alle persone a cui voglio bene, che magari possono anche essere conosciute ma che difficilmente mi troverò ad intervistare nella mia attività professionale. Comincio da... me (ma è l'unica volta, le prossime saranno interviste VERE!!!)
PRIMA INTERVISTA: ME STESSO
Intervista a me stesso…ovvero si faccia una domanda e si dia una risposta
D: Perché hai deciso di aprire questo spazio e perché proprio con te stesso?
R: Ho aperto questo spazio perché qui posso intervistare gli amici senza particolari problemi, né vincoli lavorativi. Comincio con me perché può essere un modo per comprendere di più me stesso, talvolta mi risulto incomprensibile…bello per un giornalista, no?
D: Strepitoso, aggiungerei. Cominciamo da una nota geografica: perché Roma?
R: Ci venni la prima volta con la famiglia nel ’79, avevo cominciato da poco a fare radio. Ero affascinato da una città così bella, un po’il mito della capitale, un po’quello della Radio con la R maiuscola, di Supersonic, Gran Varietà, e poi la Tv, costrinsi mio cognato ad andare apposta fino a Via Teulada per vedere dall’esterno la sede della televisione italiana…
D: Una scelta, quella romana, che hai difeso con le unghie e con i denti.
R: Certo. Per la qualità della vita, nonostante lo stress causato dal traffico e da una città sovrappopolata, e perché ho ormai molti amici a Roma, e ad alcuni tengo veramente… basta vedere la galleria del sito per comprenderlo.
D: Che cos’hai di romano e che cosa di settentrionale?
R: Probabilmente di romano molto poco, in realtà, forse mi piace essere coccolato come può coccolarti questa città se ti entra nel cuore. Però lavorativamente sono davvero un settentrionale: puntuale, dinamico, preciso, molto esigente da me e dagli altri, odio perdere tempo, insomma, sono un vero rompiscatole. Ecco: la mia pigrizia in tutto il resto… quella probabilmente mi fa star bene qui.
D: La tv che si fa oggi ti piace?
R: Bravo che mi hai chiesto della tv e non della radio… No, tranne quei programmi che si ispirano al passato, dalla Corrida, a Stasera pago io, oppure le mai scontate idee di Renzo Arbore. Sono un amante del “vecchio stile tv”, quello che guardava al telespettatore come individuo, come persona, e non come fetta di mercato. Reality, talk show pieni di politica o di parole al vento… nuntereggaepiù, come diceva Rino Gaetano.
D: Che cosa pensi del villaggio globale e della multimedialità?
R: Che sono grandi opportunità se le sai gestire e non ti fai gestire dalle macchine. La mia generazione, se un giorno dovessero sparire i computer e i cellulari, si saprebbe arrangiare ugualmente, perché ha lavorato anche con le macchine per scrivere e i telefoni fissi. Un altro mondo, una linea di demarcazione che per chi è nato negli anni Ottanta risulta forse addirittura impensabile, è cambiato tutto così improvvisamente… Pensa che quando ho fatto l’esame scritto per diventare giornalista professionista, molti miei amici anche quasi coetanei si trovavano a disagio nello scrivere a macchina; sono stato semplicemente fortunato a vivere anche quel periodo, ma oggi guai se non avessi il computer, però lo domino io.
D: Che mi dici dell’amore?
R: Che tocchi un tasto sempre dolente o comunque complesso. Io sono una persona molto sensibile e molto complicata, diciamo non facilissima soprattutto per chi mi deve stare accanto. Sono totale, ma anche totalizzante.. una brutta bestia, insomma.
D: Amicizia tra uomo e donna; esiste?
R: Perbacco se esiste. Tra i miei amici più cari ci sono donne, tutte molto intelligenti e sensibili. Poi, sul fatto che magari un amore mancato o non corrisposto possa trasformarsi in amicizia si può discutere, e a me è successo, ma tra uomo e donna ci sono grandi amicizie, a prova di qualsiasi cosa. Forse qualche volta più che tra donna e donna.
D: Per chiudere: come ti immagini il domani?
R: Adesso è inimmaginabile. Meglio viverlo, se dalla Regìa(quella con la R maiuscola) te lo concedono.