INTERVISTA NUMERO 14:

FRANCESCA TOMMASINO

Non posso nascondere di essere un po'emozionato, mentre sto scrivendo queste righe, perché Francesca è davvero una delle persone alle quali sono più legato, ha avuto un ruolo molto importante nella "fase romana" della mia vita, come Luca Lazzari. Ci siamo conosciuti a Rds, dove iniziò a lavorare (e lavora ancora, ma ora all'ufficio musicale) nella redazione dove io conducevo i Gr. E' molto più giovane di me, ma ho scoperto in lei una grande sensibilità e profondità che ha fatto sì che diventassimo amici. Un'amicizia però che impegna, che non si può prendere alla leggera. Un'amica alla quale si parla nei momenti in cui ti rendi conto che hai bisogno di saggezza, di parlare con qualcuno che è sulla stessa tua lunghezza d'onda. E anche se, nonostante siamo quasi vicini di casa, riusciamo a vederci molto raramente, io so che su di lei potrò contare sempre, e viceversa. Bene, ora le domande.

Cara Francesca, tu hai respirato fin da bambina molto da vicino(per motivi di famiglia) l’odore del giornalismo, specie quello televisivo. Poi, da adulta, hai lavorato fianco a fianco con dei giornalisti. Brutta razza, eh? Occhio che te lo chiedo io…

Diplomaticamente ti dovrei dire assolutamente no… in realtà in passato ho avuto diverse difficoltà con la “razza giornalisti”, ma come per tutte le cose non si può generalizzare… e ti posso anche dire che tra i miei amici ci sono anche giornalisti… e non vorrei considerarli solo eccezioni che confermano la regola!!!

 

Tra l'altro alcuni sono anche amici miei, quindi confermo... I viaggi e la musica sono le tue grandi passioni. Come nascono?

Per quanto riguarda i viaggi, probabilmente la passione mi è stata trasferita da mia mamma … pensa che due settimane prima della mia nascita era in settimana bianca !!!... Adoro viaggiare e conoscere il mondo … e nel mondo la musica è ovunque… è musica anche il suono delle onde del mare o il silenzio della montagna… quindi non posso che amare i viaggi quanto la musica… credo sia anche una questione di dna.

 

Io ti vedo molto più viaggiatrice che turista,  sono due cose completamente diverse. Il “viaggiatore” è colui che non si accontenta di vedere un luogo che non conosce, vuole respirarne l’aria, capirlo, per quanto possibile, non fermarsi all’”immagine da esportazione” che ne viene data. Ecco, da viaggiatrice quali sono i tuoi ricordi più impressi, i tuoi “fotogrammi di vita”?

Hai ragione… viaggiare vuol dire cercare di conoscere il più possibile un luogo, la sua storia, la sua gente…  io vivo il viaggio come una conoscenza, non come “fotografia”… e in ogni viaggio mi arricchisco di emozioni… dire che l’ Africa o il Messico sono Paesi che ti travolgono di sensazioni è giusto perché si tratta di posti con culture molto diverse dalla nostra, vedere Hong Kong è pazzesco, però è anche giusto dire che per chi come me cerca di studiare un luogo può bastare andare in una regione d’Italia diversa dalla propria per vedere che le diversità ci sono nelle tradizioni e nelle abitudini… e cercare di capirle è comunque imparare …

Per rispondere comunque alla tua domanda, ti posso dire che mi ha emozionato guardare gli elefanti fare il bagno nel fango rosso in Kenya, leggere la serenità negli occhi dei bambini mauriziani, entrare nella basilica di san Francesco ad Assisi, salire sulla Sky Tower di Toronto… AIUTO … troppi ricordi… sì… ogni viaggio dà emozioni… l’elenco forse è troppo lungo!

 

Ora parliamo di passioni musicali. Ti do due “temini” da condensare in un paio di frasi, ma so che “ce la puoi fare”: Dire Straits e Biagio Antonacci.

Dire Straits… che dire… la loro musica parla da sola… cercare di descriverla potrebbe sminuirla.

Biagio Antonacci è la poesia italiana che colpisce al cuore con storie di tutti i giorni.

 

Ottimo svolgimento. Nella tua attività professionale sei stata spesso alla consolle: eccezionale fonico di messa in onda alla radio, ma anche DJ in discoteca. Io so fare solo la prima che ho detto… ma penso ci voglia un dono di natura sia per stare al microfono, sia ai cursori. La cosiddetta marcia in più, fermo restando che la preparazione di base è indispensabile, improvvisandosi completamente non si va molto lontano; sei d’accordo?

Completamente d’accordo. Credo che con volontà, determinazione e costanza tutti possano imparare tutto, ma chi per natura ha la marcia in più riuscirà sempre a distanziare gli altri… non so se ho davvero un dono di natura o se il mio impegno è stato premiato, però ti posso dire che il mio sogno è cantare… ma anche con tutto l’impegno del mondo non sarò mai Giorgia o Barbra Streisand!!!

 

Sei stata anche animatrice nei villaggi turistici; io ce ne ho qualcuno in famiglia, quindi so che è divertimento ma anche fatica e preparazione, come del resto  racconta sempre Fiorello, uno di quelli che “ce l’hanno fatta”. A te questa esperienza che cosa ha lasciato?

Sicuramente stare per mesi a contatto ore su ore con le persone ti insegna che da chiunque c’è da imparare qualcosa (bella o brutta che sia) , che è una fortuna poter interagire con il prossimo, e che sorridere, anche nei momenti brutti, anche a chi non ti è simpatico, anche a chi non conosci, aiuta te stesso e chi ti è di fronte.

 

Una cosa di cui io vado fiero, come ben sai,  è avere vissuto il momento romantico delle prime radio private, anzi libere. Dischi portati da casa, mixer rabberciati e a volte senza preascolto, microfoni non preamplificati, piatti rigorosamente a cinghia con puntine consumate, registratori a cassette orizzontali che si mangiavano i nastri, soprattutto le pubblicità… e tanto entusiasmo, soldi zero. Momenti che tu hai sentito dai racconti miei o di altri amici comuni: ti sarebbe piaciuto vivere quella fase pionieristica ed empirica? Io credo peraltro ti ci saresti trovata a tuo agio. Pensi che farebbe bene, almeno per un giorno, ritornare a quella dimensione?

E’ stato un periodo STORICO… chi non amerebbe poterlo vivere anche solo per un giorno!!!... e credo che per un giorno sicuramente non farebbe male a nessuno… non credo che potrebbe fare addirittura bene, ma sicuramente non farebbe male.

 

Che cosa ti piace guardare in televisione o ascoltare alla radio, naturalmente escludendo quella dove lavori?

Sono troppo ripetitiva se ti dico che alla radio mi piace ascoltare la musica (tutta) e in televisione i programmi di viaggi ???

 

No, anche perché credo che ormai - Arbore a parte - ci sia rimasto solo quello da guardare in tv. Passiamo ad altro: quanto paga, nella vita, essere persone intelligenti e sensibili? O quanto si paga, invece, ad esserlo?

Intanto grazie per il complimento! Sono sicuramente qualità che pagano in emozioni… e belle o brutte le emozioni sono il sale della vita… quindi può capitare di pagare con delle lacrime e di essere ripagati con la gioia…

 

L’amicizia, come tu ben sai, è per me un valore assoluto: gli Amici con la A maiuscola nella nostra vita sono sempre pochi, tu appartieni a questa mia cerchia molto ristretta. Ma secondo me esistono amicizie di vario tipo, anche se ugualmente forti: c’è l’amicizia nella quale uno accorre se l’altro è in difficoltà, quella in cui ci si scambia le confidenze molto intime, quella “litigarella”, quella che si basa sulla stima reciproca o su sensibilità molto vicine. Poi ci sono quelle che sono un po’una cosa e un po’ l’altra. Vorrei una tua riflessione, in generale, sull’amicizia, intesa come sentimento nobile, e quindi raro.

L’amicizia …è dura parlarne in poche righe … non posso!!!

 

“Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”dice una canzone di Vasco. Qual è il senso della vita, del nostro viverla tutti i giorni?

Se mi citi Vasco in una domanda, ti rispondo citando Vasco…

“vivere davvero ogni momento.....
con ogni suo "turbamento"!....
e come se fosse l'ultimo!

 

Io amo rimettermi in discussione, probabilmente c’è uno stimolo continuo che mi impedisce di “stare fermo”, di impantanarmi su cose che non mi stimolano. Su questo  - beh, non solo su questo, a dire il vero – siamo molto simili. C’è qualcosa che vorresti fare e che finora nella vita non ti è mai capitato di fare?

Vivere per un periodo illimitato in giro per il mondo con uno zaino e reinventarmi ogni volta in un paese diverso…

 

Per chiudere: fammi tu ora una domanda, quella che vuoi. Prometto che rispondo.

In questa vita fai già il lavoro che più ti appassiona… cosa vorresti fare nella prossima vita?

Sarò monotono; vorrei rifarlo, però con una differenza fondamentale: con meno difficoltà inutili ed oggettive. Ci sono ostacoli che danno fastidio e non si capisce perché ci siano; beh, mi piacerebbe un percorso, se non proprio in discesa, almeno rettilineo, non in salita, che invece è una mia costante.

Grazie a Francesca per le sue risposte. Spero che la vita ti permetta di girare il mondo con uno zaino, tornando ciclicamente da queste parti per non perdere di vista gli amici. God bless you.

 

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