INTERVISTA NUMERO 21:

DAVID DI LUCA

 

 

 

 

 

 

 

Talvolta, per motivi di lavoro o altre situazioni, si conoscono alcune persone che si rivelano mondi da scoprire, in qualche caso i loro interessi incuriosiscono, perché insoliti e particolari. Quando, per motivi di "colleganza radiofonica", ho conosciuto David Di Luca, mi hanno colpito due cose: la sua tagliente ironia livornese, e il suo interesse per la "motivazione" delle persone, che nell'intervista imparerete a scoprire e capire che cos'è. Basta già questo, ad un giornalista, per dire "lo devo assolutamente intervistare". Premetto che David, oltre a gestire un sito che si chiama MotivAzione e che è opportunamente segnalato nella mia pagina dei link, è: giornalista radiofonico con molte esperienze mediatiche diverse, scrive racconti e la sua tesi di laurea riguarda...le streghe! Però le sue, chiamiamole "stravaganze" si fermano qui e la persona è molto simpatica e ci si lavora bene insieme. E adesso, domande...

Io ho conosciuto diversi personaggi, come si dice, “poliedrici”, ma devo dire che tu li batti tutti. Cominciamo dalla tua passione per la scrittura; raccontami come nasce…

Si può dire che scrivo da sempre. Sai, il tipo classico che fa bene il tema di italiano, e cose così. L’idea di fare lo scrittore mi ha sempre attratto, e probabilmente ha inciso anche nel farmi diventare il “giornalaio” che sono adesso. Soprattutto mi affascina la narrativa, e difatti scrivo principalmente romanzi e racconti. E’ una cosa che faccio principalmente per mia soddisfazione personale. Ma chissà che in futuro.... 

 

Te lo auguro. Passiamo alla radio, altra passione che “mi sa”…condividiamo, e anche quella da alcuni decenni. Si può dire che anche tu in radio hai fatto davvero di tutto, e credo oggi sia molto difficile, per un giovane che comincia, poterlo fare. Pregi e difetti delle prime radio, e direi pregi – perché difetti non ne vedo – di quel tipo di gavetta.

Sicuramente manca quello che potremmo chiamare “vivaio” .Una volta le radio (ma anche i giornali, le televisioni) erano posti dove si poteva cominciare da zero. Oggi è decisamente più complicato. Di radio ce ne sono meno, e hanno perso lo spirito goliardico di un tempo. Però sono convinto che per chi ha voglia di fare gli spazi non mancano. Penso che le occasioni che una volta erano nelle radio siano adesso nei siti internet, e non a caso mi occupo molto di questo settore.

 

Ora veniamo a quello che probabilmente è il fulcro della tua attività; ti sei appassionato a quella che si chiama motivAzione, con la A maiuscola, e leggo come sottotitolo dal tuo sito “Il portale che ti ricarica”. Mi domando perché oggi la gente abbia bisogno di un “aiutino” per motivarsi; siamo più deboli rispetto a una volta?

Direi piuttosto che oggi il ritmo della nostra vita è tale che a volte ci dimentichiamo di quello che conta davvero per noi. Sedersi di tanto in tanto a un tavolino con foglio e penna, e scriversi un po’ di obiettivi, può fare la differenza. Maggiore è l’esattezza con cui conosciamo i nostri obiettivi, maggiore diventa la nostra serenità d’animo e di conseguenza la nostra forza.

 

Raccontami l’origine di questo tuo interesse per la motivazione, e il riscontro sempre crescente alla tua iniziativa on-line, perché mi sembra davvero un mondo tutto da scoprire.

Ho scoperto i libri di motivazione alle convention di un’organizzazione di multi level marketing della quale faccio parte ormai da anni. Leggendo i testi di autori come Anthony Robbins e Stephen Covey mi sono reso contro di quante piccole banalità siano alla base della differenza tra una vita felice e una sempre in affanno.

 

Te la senti, sulla base della tua esperienza, di dare qualche consiglio a chi abbia bisogno in qualche modo di “ricaricarsi”, di rimotivarsi?

Sicuramente leggere e rileggere testi come quelli di cui parlavo prima, mettendoli in pratica nella vita di tutti i giorni. Poi avere ben chiaro cosa vogliamo. Ma soprattutto saper rimanere costruttivi anche quando le cose sembrano non andare bene. Perchè spesso quello è il momento in cui possiamo fare la differenza vedendo le difficoltà come una sfida anzichè come un problema.

 

Senti… che cos’è lo “sfigòmetro”?

E’ una delle metafore che secondo me aiutano a migliorare il proprio stato mentale. Ho chiamato “sfiga” un atteggiamento non particolarmente costruttivo che ci coglie a volte quando magari gli imprevisti e le cose “storte” sono in quantità maggiore rispetto alla media. Allora può essere utile “misurare” mentalmente a quale livello di sfiga siamo arrivati, e poi usando l’immaginazione “vederlo” scendere, o comunque diminuire. Già solo immaginarsi questo significa distrarre la mente dalla situazione, liberando in questo modo quantità di energie che possono essere utilizzate per risolvere la sfida piuttosto che sprofondare nei problemi. L’idea mi è venuta guardando un film, “Signore e Signori Buonanotte”, credo di Nanni Loy, una parodia della televisione di allora. Un giovanissimo Paolo Villaggio faceva il conduttore di un quiz che si intitolava “Il Disgraziometro”. Da lì allo sfigòmetro il passo è stato breve.

 

Era un film realizzato a più mani, lo ricordo benissimo, con Mastroianni conduttore di un allora ipotetico Tg 3, e Manfredi che si finge malato per essere eletto Papa. Altro tema: vedo che la tua tesi di laurea è sulle streghe, e leggo nei tuoi racconti, almeno su quelli che hai messo on-line, una particolare concezione spazio-temporale, una dimensione a tratti geometrica. Dario Vergassola ti chiederebbe se c’è del tabacco in quello che fumi…ma invece, scherzi a parte, e rendendomi conto che invece si tratta di una cosa tremendamente seria e da approfondire, anche qui ti chiedo come nasce tutto e quanto numeri, forme e figure possono condizionare o anche sviluppare la nostra esistenza.

Il bello della situazione è che non fumo proprio, figuriamoci se lo facessi... Scherzi a parte, sono affascinato dalla fisica, in particolar modo dalla meccanica quantistica e dalla possibilità che esista un “multiverso”, vale a dire un universo multiplo, dove l’invenzione narrativa può spaziare molto più liberamente rispetto a situazioni già codificate. Per quanto riguarda la tesi, è stato affascinante passare un paio d’anni fra streghe e inquisitori, e penso quanto prima di riprendere gli studi in quel settore.

 

Che idea ti sei fatto del soprannaturale, sempre che ci si possa fare un’idea precisa?

Per me il soprannaturale è quello che ancora non è diventato naturale, che la scienza non riesce a spiegare. Quello che mi sembra certo è che ci sono delle leggi che tengono in piedi l’universo. Se pianto pomodori, crescono pomodori, e non ciliege o cipolle. Poi alcuni a questa intelligenza danno dei nomi e anche un aspetto fisico, e questa osservazione diventa una fede. Qui occorre il massimo rispetto per le idee e le convinzioni di tutti. E dico proprio di tutti. E da parte di tutti.

 

Pienamente d'accordo, specie in un momento come questo. Questa tua iniziativa mi sembra confermi ancora una volta l’utilità della rete, ovviamente dipende sempre dall’uso che se ne fa. Io ho avuto modo di scoprire bene internet negli ultimi anni, e soprattutto da quando ho dato vita al mio sito, e ho capito quale straordinario mezzo di comunicazione sia; come ogni cosa, bisogna essere in grado di gestirla. Vorrei una tua riflessione, visto che anche tu hai avuto un impatto direi “traumaticamente positivo” con la rete.

Per me la rete è uno sviluppo di quello che ho imparato in un quarto di secolo di radio e nella poca televisione che ho fatto (e nella molta che ho visto), senza parlare della fugace ma densa esperienza nella carta stampata. Il fatto che stia diventando sempre più multimediale la rende sicuramente molto stimolante. Ancora di più è interessante il fatto che si possano realizzare prodotti di qualità molto buona con mezzi economici e tecnici assai più ridotti rispetto al passato. Questo apre la strada alle sperimentazioni più audaci.

 

Ognuno di noi è fiero delle sue origini, e tu sei giustamente fiero di essere toscano e livornese, o se preferisci livornese e toscano. Mi sembra che questo ti dia una marcia in più, dialettica ma non solo. Ironia tagliente, simpatia epidermica, magari il rischio di ferire qualcuno per il gusto della battuta, ma mi sembra che tu riesca ad evitarlo; che cosa regala la tua terra, a chi ci è nato e cresciuto?

Mi ritengo una cosa sola con la mia Livorno. Penso di dovere molto all’atteggiamento irriverente dei miei concittadini nei confronti di ogni cosa. Secondo me una sana ironia e perchè no anche un po’ di sarcasmo, rivolti anche a sè stessi, servono a vedere ogni cosa nella sua giusta prospettiva. Spesso molti si perdono per mancanza di autoironia. 

 

Dovessero dirti un giorno: devi per forza rinunciare a una cosa tra la radio e internet… a che cosa rinunci?

Mmmmm questa è una domanda veramente cattiva. Dopotutto la radio è il mezzo con cui sono “nato” professionalmente, e che frequento si può dire da una vita. Suppongo che farei la radio via internet. O se proprio non fosse possibile sceglierei Internet, ma con la radio che rimane certamente nel cuore.

 

Al di fuori di tutto quello di cui abbiamo parlato, che cosa ti diverte di più?

Sono un divoratore di fumetti. Sono abbonato a Topolino, e poi leggo avidamente Dylan Dog, Martin Mystère e moltissimi altri. Invidio chi sa disegnare. Io non vado oltre l’omino stilizzato da bimbo delle elementari.

 

Abbiamo quasi finito: ora però sei tu a dovermi fare una domanda.

Mi sei sembrato molto colpito dal tema della motivazione. Quale aspetto ti è parso il più interessante?

Io, forse perché giornalista,ma non soltanto per questo,  sono principalmente curioso, e un mondo che non conosco talvolta mi attrae. Mi incuriosisce soprattutto il fatto che esistano metodi per “motivarsi”, e che su questo siano nati siti internet, pubblicazioni ed altro. Diventa una corrente di pensiero che un giornalista non può trascurare, ed è in questo caso qualcosa di nuovo, cioè che non mi appartiene personalmente, e che però conoscere dall’esterno mi arricchisce. Spero che la mia spiegazione ti abbia soddisfatto e ti ringrazio per la nostra chiacchierata.

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