OMAGGIO ALLA HIT PARADE DI LELIO LUTTAZZI

“Lelio Luttazzi presenta…Hiiiit Paraaadeeeee”! Il quotidiano omaggio radiofonico di Fiorello e Marco Baldini alla madre di tutte le classifiche dei dischi in Italia e al suo conduttore, mette i brividi a chi ebbe la fortuna di sentirla in onde medie nella sua tradizionale collocazione del venerdì alle 13, ogni settimana, ininterrottamente (anche se inizialmente andava il martedì, ma per poco), con le eccezioni del Venerdì Santo e di alcuni eventi luttuosi, dal 1967 al ’76.

Lelio Luttazzi, musicista, jazzista, conduttore di trasmissioni importanti come Studio Uno, autore di canzoni come “Vecchia America” e “El Can de Trieste”, la ritiene probabilmente una sua “opera minore”, che non gli apparteneva del tutto: in un’intervista radiofonica, ebbe a dire che il famoso grido che gli fecero registrare una volta sola, non apparteneva al suo stile, e ricordò come i testi della trasmissione fossero del suo carissimo amico Sergio Valentini. Eppure, il Maestro Luttazzi ce lo consenta, per molte generazioni quell’appuntamento, e quella sua conduzione austera, ironica, perfetta, erano un momento importantissimo: perché in quella Hit Parade i successi di quegli anni, e quindi gli artisti, ci passarono davvero tutti. Battisti, Mina, Beatles, Rolling Stones, Armstrong, Bob Dylan, Morandi, giusto Vasco e Renato Zero non ci passarono perché il loro appuntamento con il successo non era ancora arrivato. Tutto in mezz’ora, e quello che non passava attraverso lui, arrivava comunque a Giancarlo Guardabassi, conduttore e autore dei “Dischi caldi”.

Quella di Lelio Luttazzi è la “Hit Parade” per antonomasia, anche se fu preceduta, negli anni Cinquanta, dal “Discobolo” di Vittorio Zivelli con la voce di Gigi Ortuso. Ma da quella classifica importante, che peraltro nasceva da una ricerca settimanale della Doxa nei negozi di dischi, nacquero le emulazioni delle radio private, tutte con la loro classifica, magari presa dal Radiocorriere o dalle Superclassifiche di Sorrisi e Canzoni. E chiunque arrivò dopo anche alla Rai, nella Hit Parade affidata non più a Enzo Lamioni – e Armando Adolgiso per un primissimo periodo - , ma a Massimiliano Fasan, fece i conti con l’ombra di Lelio Luttazzi, anche se con stili di conduzione e di trasmissione molto diversi da quella storica classifica. Arrivarono Foxy John, Francesco Acampora, Emilio Levi, Antonella Giampaoli, Anna Pettinelli, Paolo Testa, Luciana Biondi, Teo Bellia, Tiberio Timperi, Daniela Debolini, Giorgio Iacoboni e via via molti altri, perfino Chiambretti o Everardo Dalla Noce, fino all’attuale Federica Gentile. Ognuno di loro ha l’orgoglio di inserire nel suo curriculum la conduzione di un programma così prestigioso. Anche se, per chi l’ha vissuta da ascoltatore, la Hit Parade, anzi la “Hiiiiit Paraaaadeeee” rimane quella di Lelio Luttazzi. E ci scusi, maestro, se oltre che per l’attività musicale e televisiva, amiamo parlare di lei anche per quella mezz’ora radiofonica del venerdì, che ricordiamo sempre volentieri.

Voci storiche della Hit Parade: Giancarlo Guardabassi, Foxy John, Francesco Acampora, Paolo Testa, Teo Bellia, Tiberio Timperi, Federica Gentile.

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